FINALMENTE MANGIA COME NOI! Tabelle e spunti per un menù settimanale equilibrato
Una volta che il bimbo compie un anno può mangiare
qualitativamente come un adulto. Ciò significa che non dobbiamo più avere in
giro per la cucina mille pentolini, non vedremo più cassetti del freezer pieni
di brodo surgelato e carne macinata, e nemmeno assaggeremo crema di tapioca
senza sapore. Quello che mangiamo noi, mangiano loro!
Quindi come rispettare le linee guida pediatriche per una sana alimentazione e allo stesso
tempo avere pasti gustosi e saporiti
per tutti? Semplice: trovate tutte le ricette che più vi piacciono e adattatele
al vostro bimbo. Per esempio: le zucchine ripiene sono un piatto semplice e
gustoso che può soddisfare tutti i palati, ma spesso molto saporito. In questo
caso il sapore, anziché darlo con sale e formaggi, si può creare usando tonno
sott’olio, acciuga (non sotto sale) tritata ed erbette come il timo. Preferite
sempre le cotture al forno o al vapore e se alcune preparazioni vanno fatte in
padella, mettete poco olio.
(Psssss.. Io sono una
fanatica del burro, lo metto ovunque nei miei piatti, ma ammetto che da quando
faccio da mangiare anche per la mia bimba ho dovuto rivedere alcune ricette...)
Molto probabilmente il nostro bimbo di un anno non ha ancora tutta la dentatura fatta e finita. Spesso ha
anche solo un paio di dentini da castorino che non tritano nemmeno del pane
ammollato nell’acqua. Quindi come far mangiare ai bambini ciò che mangiamo noi
se non possono masticarlo? Tritare.
Fornitevi di un tritatutto elettrico che possa anche omogeneizzare: in
commercio ne trovate di mille tipologie. Ricordatevi di preferire cotture lunghe per la carne così da renderla molto
morbida ed una volta tritata è ancora più facile da mangiare. Quindi meglio
mangiare un lesso che una bistecca ai ferri, oppure una scaloppina piuttosto
che una cotoletta. Sostanzialmente il problema di deglutizione rimane la carne perché
più difficile da masticare: quindi
provate le polpette e gli hamburger
fatti in casa, chiedete al vostro macellaio di prepararvi dei macinati con la
carne da voi selezionata se non avete un tritacarne, oppure approfittate
dell’arrosto della domenica morbido e saporito.
D’altronde la carne,
meglio se bianca, andrebbe data solo in occasione di 3 pasti principali durante
una settimana. Sono sincera: quando l’ho scoperto mi sono chiesta: e tutto
il resto della settimana come fa a prender forze la mia cucciola? Ebbene… vi
sono un’infinità di alternative! Pesce, uova, salumi e legumi completano il
menù settimanale e saziano perfettamente il bimbo apportando nutrienti
fondamentali per la sua crescita.
Ecco qui di seguito una tabella con la distribuzione delle
proteine animali e vegetali durante la settimana, la potete scaricare e
modificare a vostra scelta. L’importante, secondo me, è mantenere un certo
equilibrio ed una certa variabilità nei giorni.
Tabella settimanale: menù delle proteine
Ricordate inoltre che ad ogni pasto principale è importante
far assumere al bambino una dose di verdura
o frutta, così da mangiarla almeno
4 volte al giorno. Non preoccupatevi se mangia sempre le stesse cose e
ricordate che le patate è meglio non considerarle verdura, ma carboidrato!!! Se
mangia solo zucchine e carote allora proponetegli questi due vegetali ma in
forme sempre diverse.
Un bel trucchetto per far sì che il bimbo assaggi anche alimenti nuovi che in genere non gradisce
è quello di lasciargliene un pezzettino nel piatto insieme al resto del pranzo
o della cena. Per esempio: il menù del pranzo prevede cavolfiori e polpette
come secondo per tutti. Sapete che al vostro bimbo il cavolfiore proprio non va
giù. Preparate allora la famosa carota lessa che tanto adora insieme alle sue
polpettine già a pezzettini e nel piattino aggiungete un fiorellino piccolino di
cavolfiore completamente schiacciato. Lasciate
che sia lui a scovare cos’è quella stana poltiglia bianca diversa dal resto
e se proprio la schifa sputandola non proponetela per qualche settimana. Poi
riprovateci.
Alcuni bimbi verso i
due anni di età iniziano a fare gli schizzinosi e a preferire solo alcuni
alimenti. Se fosse per mia figlia ci sarebbe da mangiare tonno tutti i giorni,
persino a colazione. Un trucchetto che abbiamo escogitato ultimamente è dirle
che almeno uno dei due alimenti che si trova nel piatto è per l’appunto il
tonno, quando invece si tratta di carne o altro. Se proprio non ne vuole sapere
di mangiare ciò che ha nel piatto io di sicuro non mi metto a prepararle altro!
Cosa siamo? In un ristorante? A cena
il menù è definito e se non vuoi mangiare ciò che ti trovi davanti e che so che
ti piace perché l’hai sempre mangiato, allora arrangiati. Non mangi altro. Se
poi dopo un’oretta mi dici che hai ancora fame, ti ripropongo l’avanzo della
cena riscaldato. Questo c’è, questo si mangia!!!
Fa piangere il cuore
non vederli mangiare, soprattutto perché si sa benissimo che senza pappa
non c’è forza e che aver fame e non soddisfarla fa impazzire. Ma secondo il mio
punto di vista, soprattutto dopo i 18 mesi quando i bimbi iniziano a capire che
possono in qualche modo fare di testa loro e “tentare” di manovraci, è importante scegliere una strada da
seguire e mantenerla. Non posso prometterle che avrà ogni sera tonno e
patatine e che quando non vorrà mangiare carote e fagioli sarò ponta ad
esprimere ogni suo desiderio! Che messaggio le mando? Che può ottenere tutto ciò che vuole! E questo, sempre opinione personale, è
assolutamente sbagliato.
Certo non tutti hanno la fortuna di avere bambini che mangiano di tutto. Ho conosciuto parecchie mamme in preda alla disperazione perché il proprio figlio mangia poco o niente. Non è facile mantenere la calma in queste situazioni, soprattutto se si nota che ogni proposta alimentare viene rifiutata in preda a lacrime. In questi casi è sempre meglio parlarne al pediatra e vedere qual è la soluzione migliore per il bambino: prolungare il periodo di svezzamento, inserire dei sostegni vitaminici ecc..
Altro spunto importante: lavorando a tempo pieno sicuramente
il vostro bimbo frequenterà l’asilo nido o andrà dai nonni/babysitter. Tutti gli adulti che hanno a che fare
con la preparazione del pranzo del figlio devono
essere informati sul tipo di educazione che gli state dando ed essere
coerenti con la vostra idea! Se non lo fanno non fatevi problemi e
parlategliene. È vostro figlio ed in quanto genitori pretendete di essere
ascoltati. Quando ho ricominciato a lavorare, ho creato una tabella con
attività e menù che doveva seguire giornalmente la mia bimba a casa dei nonni,
e nelle prime settimane preparavo tutti i mini-contenitori di
proteine e verdure già pronte e surgelate. Poi, una volta compiuto l’anno ed
essendomi resa conta che Emma ha proprio
dei bravi nonni, ho lasciato via libera ai menù del pranzo, mantenendo
sempre comunque la tabella con segnato il tipo di proteina da assumere. Può
sembrare eccessivo, ma è pura e semplice
organizzazione. I nonni sapevano benissimo di settimana in settimana che
menù seguire anche per evitare che nella stessa giornata Emma mangiasse lo
stesso menù a pranzo e a cena.
Più avanti vi mostrerò anche questa tabella, ma essendo
completa anche di altre informazioni non trovo sia questo il momento di
proporvela!
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