Back to work: rivoluzioniamo di nuovo la vita



Settembre è arrivato, la maternità e le ferie sono finite ed è giunta l͛'ora di riprendere il lavoro.
I nonni hanno in mano i turni, le pappe, i pannolini ed il cambio di emergenza per entrambe le pupe.

VIA! SI PARTE!
BENVENUTA NUOVA VERA VITA!

Sì, perché finalmente torno dal mio amato lavoro. Mi piace essere e fare l͛'ortottista, l'ho sempre ammesso.
Non vedevo l͛'ora di tornare! Fare la mamma mi calza a pennello, ma esserlo h24 7 giorni su 7 era diventato alienante per me.
Avevo bisogno di tornare ad essere la vecchia Michela: donna, con conoscenze e capacità completamente diverse da quelle necessarie ad essere mamma e moglie.
Volevo tornare ad essere d͛'aiuto ai pazienti, volevo tornare ad avere questo tempo che amo e che è
solamente mio, anche se molto impegnativo.

Temevo di ricordarmi poco, anzi nulla. Invece è bastato riprendere in mano la stecca di prismi che si è riaperta nel mio cervello una cassettiera intera di ricordi e le parole insieme ai gesti sono uscite a fiotti, quasi incontrollate dall'emozione.
Sono passate già due settimane dal primo giorno di lavoro e sembra che le bambine la stiano prendendo bene.
Le crisi ci sono solo nei giorni in cui lavoro al pomeriggio e torno a casa alle 19: scene da incubo.
Emma piange disperata perché vuole stare in braccio stanca e distrutta dopo un pomeriggio in cui magari ha saltato anche il pisolino, Adele alle 19.10 ha lo scatto alla risposta: se il credito di cibo è finito inizia a diventare insistente fra pianti e richieste di attenzione, come un cellulare dei primi 2000 che ti avvisava con un miliardo di SMS perché non potevi più fare chiamate con 0€ sulla SIM!

Organizzare tutto non è per nulla facile, soprattutto se vogliamo mantenere le stesse abitudini e routine dei mesi scorsi. Si cerca di fare il possibile affinché l͛intero nucleo famigliare sia felice e stia bene.
Quindi ben vengano le cene con zuppe pronte, mozzarella e pomodoro, salumi e carote crude.
Ben vengano le coccole lunghe la sera prima della nanna.
Ben venga la spesa fatta appena uscita dal lavoro, per poter sfruttare al meglio il tempo che avrò poi con le bimbe.
Ben venga la sveglia alle 5.20 del mattino per poter svuotare la lavastoviglie, caricare la lavatrice per la sera, sistemare le ultime cose e fare colazione con calma prima che il galletto Adele inizi a chiamare verso le 6.30 perché ha il ͞magazzino vuoto͟.
Ben vengano le schiscette ed i pranzi frugali per poter partire il prima possibile e sfruttare ogni minuto dell͛'ora da sola che ho al pomeriggio per ribaltare casa e poter poi correre dopo merenda a prendere le mie gioie, con la mente libera da faccende casalinghe (questa fortuna ahimè durerà fino al compleanno di Adele, poi toccherà fare tutto la sera o la mattina presto)!
Ben vengano 80€ al mese di autostrada che mi consentono di evitare il traffico e mi fanno raggiungere casa in 30 minuti anziché 50 o più.
Ben vengano i vizi. Sì. Perché dopo aver lavorato un pomeriggio intero, sentire solo urla e pianti di
stanchezza mi porta a delirare. E così ringrazio i santi cartoni animati che mi salvano spesso in queste
situazioni.

MONTESSORI ͚NA CIPPA!

Ben venga la mia nanna alle 22.30. Prima di avere figli andavo a letto anche alle 21.30 in vista della sveglia alle 6 del mattino seguente. Ora non riesco mai a coricarmi presto, perché anche la casa ha bisogno di essere curata ed organizzata.
Ah, poi c͛è anche il maritozzo… tipica scena: vedo un ombra alta aggirarsi per le stanze, mi spavento pensando a chi può esserci in casa oltre me e le bimbe… ah ecco! Mio marito! Già che c͛e pure lui!

SCHERZO! Meno male che c'è anche il mio uomo a casa! Senza lui mi sentirei persa!

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