COME LA QUESTIONE NANNA MANDA IN PALLA LA MAMMA ORGANIZZATA

Ci siamo. Prima o poi dovevo scrivere un post sulla nanna. Sì, perché la nanna è un tema di fuoco fra le neomamme, e anche fra le mamme dei bimbi più grandi.
Quindi ecco cosa penso a riguardo dopo due esperienze completamente diverse.

La primogenita: che fortuna nascere per primi! La mamma ha coccole ed occhi solo per te, si impegna per garantirti la sua onnipresenza in caso di bisogno, accorre appena sente una lacrima, coccola a dismisura e divora le guance di baci H24! Con un figlio solo si può trovare il tempo di provare ad insegnargli ad addormentarsi da solo, si ha qualche minuto in più per riposare, si può stare in silenzio ogni volta che si vuole.

La secondogenita: ha la sfortuna di essere nata talmente vicino alla prima che può godere di solo metà delle attenzioni che davo alla prima, con mio triste rammarico. Se capita che pianga a volte non ho modo di accorrere immediatamente perché sono presa con la primogenita in altre faccende urgenti (vedi pipì/cacca, capricci, pappa ovunque, ecc.). Riuscire ad incastrare i pisoli della prima con le attività della seconda è davvero un impresa (soprattutto se si vive in una casa a due piani).

Con entrambe le mie figlie sono ossessionata dalle routine e dallo scandire precisamente le attività della giornata: vedo che si sentono più tranquille se sanno già cosa le aspetta. Gli orari
poi, per me che sono difficilmente elastica, non si devono modificare se non in rare occasioni (e sì, mi mandano letteralmente in paranoia!).

La toddler ha fatto 3 mesi dopo la nascita ad urlare e strillare come un ossessa ogni volta che voleva addormentarsi: ho cercato di farla addormentare dopo il primo sbadiglio o al limite della stanchezza, l'ho ninnata camminando per km e km su e giù per casa, coricata nel lettone con me, ho provato anche ad allattarla con il risultato che mi spingeva via. Quando ormai non ce la facevo più, dopo aver studiato per bene il metodo di Tracy Hogg dal libro "Il linguaggio segreto dei neonati", ho tentato l'ultimo approccio.
Ho tolto piano piano ogni piccolo vizio che le avevo dato: stare in piedi, ninnarla e camminare. Poi una volta riuscita a farla addormentare in braccio da seduta l'ho messa da sveglia nel lettino e con la solita musica prenanna e un pochino di shhhh al primo colpo si è addormentata... DA SOLA. E da quel momento non c'è stato più verso, lei ormai si addormenta solo da sola nel suo letto. Forse non avevo capito i segnali che mi inviava, lei mi spingeva via al momento del sonno ed io, preoccupata, la stingevo a me ancora più forte credendo che potessi esserle di aiuto... Lei voleva solo starsene da sola.

La newborn altra storia. Appena nata si addormentava senza versare lacrime: sembrava un sogno! Dopo una settimana tutto si è stravolto. Ha iniziato a fare dei micropisoli di 45 minuti, un ciclo di sonno per intenderci. Ogni santa nanna erano urla e calci. Mettiamoci pure che ha sofferto parecchio di coliche i primi 3 mesi (chiamiamole così queste crisi enormi di pianto serale da far passare la voglia a chiunque di avere figli!). Ho cercato di nuovo chiarimenti nel libro della Hogg sperando potesse darmi qualche nuova dritta su questa bimba completamente diversa dalla sorella. Ho messo in pratica tutto quello che ho trovato potesse fare al caso nostro. Risultato? 0!
E cosi mi sono affidata alla vecchia esperienza: ascoltare mia figlia. Ho assecondato le sue necessità, ho provato a capire cosa la faceva imbestialire (il semplice coricarla su un braccio per la nanna la fa diventare paonazza di rabbia), e cosa invece la faceva star meglio (avere vicino al volto qualcosa contro cui strofinare il naso e qualcosa di morbido da toccare: un peluche), le ho fatto comprendere che il lettino è un bellissimo posto e piano piano, piano piano i 45 minuti si sono trasformati in un ora. La sera sembra essersi stabilizzata (mai dire mai) e i pisolini sono regolari uno al mattino di un ora, al pomeriggio dopo pranzo circa 2 ore e prima di cena 30/45 minuti. Poi alle 20.30/21 nanna ufficiale fino al mattino alle 7/7.30 con qualche richiamo di coccola notturno.

Tutto questo racconto ha una conclusione, neh!!
Ho capito che ogni bimbo è a sé, che non posso pretendere che le mie bimbe seguano lo stesso percorso di crescita, che è importante trovare un modo per leggere le richieste dei neonati facendo diversi tentativi finché non si trova la soluzione ideale che fa star bene tutti. Che si tratti di addormentarsi da soli o in braccio, nel lettino o nel lettone, nella propria stanzetta o in quella di mamma e papà, l'importante è trovare l'armonia perfetta che faccia star bene figli e genitori.

PS: un piccolo appunto. Le abitudini sono molto difficili da cancellare dopo i primi 4-5 mesi... Si può fare, ma serve molto più tempo (anche un mese o più)

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