CINQUE MESI DI MAMMA BIS: CONCLUSIONI E RIFLESSIONI


Quattro mesi fa scrissi un post sul primo mese di vita con la nuova newborn: ero cotta, stanca, stressata, preoccupata, incavolata, ma soprattutto innamorata ed in colpa. Un miscuglio di sentimenti che avevano bisogno di trovare un ordine.

Ora, dopo cinque mesi, mi sono fatta un paio di ragionamenti e sono arrivata a delle conclusioni.

La prima: alla grande non piace la piccola. Ho insistito parecchio in questi mesi per far si che la toddler si avvicinasse piano piano alla newborn. Le chiedevo di assistermi nei cambi pannolino, le facevo vedere che si possono fare le coccole a tutti, che ci sono momenti in cui posso giocare esclusivamente con lei ed altri in cui proprio non posso staccarmi dalla piccina.

Niente.

A volte sono stati buoni tentativi, ma in generale sono stati più i "NO, mamma!" che gli "Massì mamma, dai!"
Dunque ho smesso di insistere e cosa è successo? All'improvviso, senza chiedere niente, la duenne ha iniziato ad avvicinarsi alla picci, ad accarezzarla e baciarla, a farle vedere i giochi (sempre comunque a debita distanza, non sia mai che li tocchi!), a chiamarla. A volte addirittura mi chiede di prendere la mano della piccolina e di fare le carezze a lei.
Quindi continuo così, faccio l'indifferente e le lascio agire sempre cercando di evitare catastrofi di manate, giocattoli rubati e spintoni.

Seconda conclusione: temevo di non farcela da sola tempo fa. Ora non più. Ho capito che la toddler può stare da sola a giocare nella sua cameretta 10 minuti mentre addormento la piccola. Ho capito che può anche stare al piano inferiore un minuto da sola, mentre vado a sistemare il ciuccio alla piccola che vuole proseguire il suo pisolo. Ho capito che un paio di crackers possono spezzare la fame della bimba grande e si può cenare alle 19.45 anziché alle 19 spaccate. Ho capito che imparare ad avere pazienza a due anni è dura, ma si può. Soprattutto se si trovano passatempi divertenti. Ho capito che quando sclerano tutte e due l'unica soluzione è uscire di casa e scongelare un piatto pronto o mangiare un piatto freddo.

Terza conclusione: il tempo vola e le bimbe crescono, quindi è inutile che stia a preoccuparmi ogni giorno di come incastrare le routine di entrambe. Piano piano arriveranno ad avere gli stessi tempi di colazione/pranzo/cena, bagnetto, giochi ecc. Il tempo vola anche per me e fra 5 mesi si torna al lavoro per cui è meglio rimettersi in forze e ristabilirsi fisicamente.

Quarta conclusione: il caos. Per quanto mi ci metta ogni giorno, per casa sembra che ci viva anche Booba (mamme tecnologiche, pigliate youtube e cercatevi questo simpatico mostriciattolo bianco! Emma si scompiscia dal ridere!).
E no, non basta sistemare i giochi, i vestiti, i pannoloni, ripiegare i panni e cucinare pasti poco elaborati. E' una legge ormai: la casa rimane in ordine un pomeriggio a settimana per un ora. Stop. Finita la storia. Quindi ben venga il Roomba e benvenuti a tutti coloro che si siedono per terra a casa nostra anziché sul divano o sulle sedie perennemente occupate da qualcosa.


Quinta conclusione: sfruttare l'ora del pisolino combinato.
Se con un figlio solo di possibilità di fare qualsiasi cosa ce ne sono almeno 3 al giorno (3 come il numero di pisolini), con due figlie in età da pisolino post-pranzo c'è un unico solo momento da sfruttare. Ma attenzione: posso fare solo cose non troppo rumorose altrimenti la piccola bebè dal "superudito che manco Superman" si desta. In queste due ore sembro avere mille me che girano per casa. E naturalmente posso farlo ogni giorno tranne quando Marito è a casa per lavoro: poco casino anche al piano inferiore. Quindi come sfruttare quelle due ore? Ovvio! Pennica e Grey's Anatomy 13sima stagione!

Sesta ed ultima conclusione: lo dicono tutte le mamme di due (o più) bambini che l'amore si moltiplica con l'arrivo della quarta personcina della famiglia, ed è vero. Quando leggevo questa frase nei mille e più blog di mamme bis pensavo fosse impossibile provare lo stesso amore che si è provato per il primo figlio anche per il secondo. Come posso fare a spiegarlo?

Avete presente quando il vostro primo figlio vi guardava negli occhi, vi sorrideva e vi voleva prendere la faccia con le manine?

Quando gorgheggiava per chiamarvi e nel momento in cui lo guardavate sfoderava quel tenerissimo sorriso a 0 denti?

Vi ricordate quando sentivate quel buco allo stomaco di quando si è innamorati alla follia da poco e non avreste lasciato andare via quell'amore per niente al mondo?

Provate a ricordare quel tenero profumo di bimbo misto a latte e sapone per bambini, quel profumo magico che poi inspiegabilmente se ne va via...

Ecco tutto questo si rivive con il secondo figlio, con la stessa intensità del primo. Perché siamo mamme e siamo fatte così. E loro sono i nostri figli e da subito ci fan capire che non possono vivere senza noi.

Ora prendo un fazzoletto, mi asciugo le lacrime, tiro i pantaloni del pigiama sopra l'ombelico (perché si sa mai che la canottiera di notte voglia uscire dalle braghe), mi strucco, mi incremo e filo sotto le coperte.
Buonanotte mamme belle!


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